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Il Trofeo Caputo si tinge di rosa

Ad una donna il primo posto in classifica

A portare a casa il XIV° Trofeo Caputo è Teresa Iorio, della pizzeria “Le Figlie di Iorio” al Borgo degli Orefici.

Quarantaduenne, figlia d`arte, lavora con una brigata tutta al femminile: due sorelle e una nipote. Una squadra speciale che ben conoscono gli avventori della sua attività al centro della città.

È salita sul podio piangendo, Teresa, orgogliosa di alzare il suo trofeo tra Carmine e Antimo Caputo, promotori del Campionato logo-2015.jpgche ha portato a Napoli ben 500 pizzaioli provenienti da tutto il mondo. “Sono felicissima - ha dichiarato Teresa - dedico questa vittoria a mia madre. La dedico a mio padre Ernesto che mi ha insegnato l`arte. Quando stendo il disco di pizza penso sempre a lui”. Ancora più soddisfatto Antimo Caputo, Ad del Molino Caputo: “Quando abbiamo immaginato questa gara, abbiamo pensato di mettere al centro il pizzaiuolo, l`anima di questa pietanza che racchiude saperi e sapori. E l`arte della pizza, quella vera, si sta diffondendo nel mondo. Lo si può constatare seguendo il campionato, Napoli è invasa da pizzaiuoli che parlano tutte le lingue.”

Teresa Iorio ha primeggiato nella categoria pizza STG (Specialità Tradizionale Garantita), molte altre le categorie di gara: Pizza Classica, Pizza senza Glutine, Pizza a Metro, Pizza in Teglia, Pizza di Stagione, Pizza Juniores, Free Style, Pizza più veloce e Pizza più Larga.

Lidia-Bastianich-giuria-2015.jpgI concorrenti sono stati valutati da una giuria di esperti, presieduta da Lidia Bastianich. Tra i giurati, anche lo chef stellato Gennaro Esposito.

È la prima volta nella storia del Trofeo Caputo che la vittoria si tinge di rosa. “Non immaginavo che potesse succedere - racconta Teresa - condivido la mia vittoria con tutte le donne che si impegnano nella loro attività”.

Al secondo posto si è classificato Giulio Russo e al terzo Yuka Oda.

Intanto, si avvicina sempre di più il traguardo per  candidare la pizza come patrimonio Unesco. Fino ad ora, le firme raccolte sono 400mila. I 500 pizzaioli di sono impegnati a portare 500 firme ciascuno per raggiungere, a fine anno, la quota di 1 milione di firme.


03/09/2015

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