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Và dove ti porta il dito

cuochi.jpgCambiamenti demografici, evoluzione degli stili di vita, polarizzazione della ricchezza: la società cambia e questo cambiamento incide anche sull’evoluzione di chi deve garantire un’offerta ristorativa rispondente alle più moderne esigenze dei clienti. I nuovi consumatori sono sempre più alla ricerca di prodotti che possano soddisfare il loro benessere, di luoghi accoglienti che possano offrire rassicurazione (altro fondamentale bisogno). Vogliono poi personalizzare al massimo il loro menù e pretendono sempre di più valore e servizio. Insieme a questi bisogni poi entra in gioco la tecnologia, che è ormai il dominus della scena anche dei consumi fuori casa. Per confermare questa tendenza, poniamo una domanda: sapete chi è ai giorni nostri il
miglior amico dell’uomo?
No, non è il caro quadrupede che fa bau… nell’era digitale nella quale siamo immersi, l’oggetto dal quale mai e poi mai  potremmo più separarci è lo smartphone. La maggior parte degli italiani sono ormai succubi e dipendono in quasi tutte le cose che fanno dall’uso dell’inseparabile amico con display luminoso. Anche quando devono andare in ristorante e in pizzeria, sempre di più, a guidare e a condizionare le scelte è il dito, o le dita, propaggini che smanettano velocemente sulla tastiera virtuale e cambiano locale nel giro di pochi secondi. Nell’era dei social e di tutte le informazioni a portata di dito, le recensioni di un ristorante o di una pizzeria sono fondamentali nella scelta, basti pensare che ben l’80% degli italiani che usano i social ne tiene conto nel decidere dove andare a pranzo o dove passare la serata.
Per i locali quindi essere on line, social più che mai, farsi scegliere, farsi trovare è ormai irrinunciabile, diversamente è l’oblio.
La tecnologia in tal senso però non viene ancora sfruttata in tutta la sua potenzialità dai gestori dei locali: in Italia solo il 4% ha un sistema di customer, ovvero interagisce (sempre sui social) per ampliare la soddisfazione del cliente e quindi per fidelizzarlo. Negli altri paesi, specie negli USA, sono molto, molto avanti su questo punto.
Sempre per stigmatizzare il titolo di questo editoriale, ovvero che il ditino sullo smartphone è la funzione umana che supera di gran lunga tutte le altre, quando il caro consumatore ha scelto il suo locale prenotato dal ditino ecco che, non appena arriva
la pietanza o la pizza che sia, immancabile vi è la fotina da fare e postare sul social. Tanto che oramai si usa il termine “instagrammabile” per dir che un piatto va bene su instagram! Ma poi a un certo punto la tecnologia deve arrendersi, lo smartphone può (quasi) tutto, ma non può mangiare la pizza al nostro posto, la birra non riesce a berla. E allora per 10 minuti si ritorna umani, si mangia, esattamente come mangiavano gli uomini cento milioni di anni fa. E forse questo è il momento migliore. A patto che la pizza sia all’altezza di quanto scritto sui social.

 

Giuseppe Rotolo


29/03/2018

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