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Extra Ordinario
I locali che fanno sognare
Amici lettori ,vogliamo sognare con voi, guardare oltre il confine della quotidianità e sbirciare fra i progetti e le idee di chi sogna un nuovo modo di fare ristorazione o di chi ha osato farlo. Desideriamo mostrarvi schizzi di mondi possibili o realtà già esistenti guardati con ammirazione (o invidia) dal mondo, locali diversi fra loro che in modi differenti ci fanno fantasticare.
Pronti?
La pizzeria sulle spiagge del mondo
Iniziamo con la pizzeria pensata da Vincenzo Sorrentino, un food designer di Napoli con la passione di cambiare e creare nuove cose, che nella sua mente vede il “simbolo culinario” della sua città cotto e mangiato fuori dalle mura della pizzeria, sulle spiagge: la sua idea di pizzeria è Sail, un luogo costruito con il legno, una struttura removibile che può “spostarsi” come una pizzeria itinerante, di spiaggia in spiaggia, facendo il giro del mondo, trainata da un camion. Una pizzeria non solo giramondo, ma anche amante delle culture; una pizzeria pellegrina, possiamo dire, che ha una “missione”, mixare diverse culture e condividerle intorno alla pizza.
Nove piloni mantengono le “vele” di questo “open space” dove non c’è aria condizionata ma brezza marina. Il pavimento è fatto con legno fissato su una struttura di metallo, il lungo tavolo a zig zag è fatto con legno e metallo e si fissa sul telaio metallico lungo il pavimento. Il bancone ha una base di metallo ed è fatto anch’esso di legno, il bancone della pizza è, come nelle migliori pizzerie tradizionali, di marmo. Con questo progetto di pizzeria itinerante, Sorrentino ha vinto l’ultima edizione del premio Desita Pizza Experience.La pizzeria automatizzata
Lasciamo il sogno delle spiagge caraibiche, del profumo della brezza marina, e spostiamoci in città: da sempre le pizzerie vorrebbero “andare a casa del cliente”. Se ieri c’era il pony pizza in motorino, domani ci sarà (forse) il drone che volerà al vostro balcone.
La catena Domino’s già sperimenta i robottini volanti in Nuova Zelanda, dove i clienti vedono la pizza planare a casa loro, trasportata dagli elicotterini guidati a distanza, mentre in Australia è stato sperimentato un mini veicolo robot su ruote.
Magari le pizzerie da asporto si evolveranno a tal punto da avere ambienti futuristici e, in una visione un po’ azzardata, il pizzaiolo sarà un robot, come Rodyman, frutto dell’esperimento di robotica italiano in cui la manualità dei pizzaioli, complessa e specifica, è stato un grande obiettivo da raggiungere per gli scienziati.
O ancora il ristorante del domani potrebbe avere il volto di un format già sperimentato da un esperto in tecnologia di San Francisco, il ristorante Eatsa: qui i cuochi non si vedono, sono nascosti, e il locale è asettico, privo di camerieri e cassieri; meno costi, zero rapporti umani, una sorta di vending in cui però, almeno, il cibo è cotto da persone reali e il processo automatizzato è limitato al servizio. Il menu si guarda dallo schermo touch, dal quale si ordina. Quando il piatto è pronto il cliente è avvisato da un messaggio. Un “cubo” viene aperto dal cliente che può prelevare il piatto. Freddo, informale, ma super veloce ed efficiente: sarà questo il locale del 2050? Eatsa ad oggi non ha avuto grande successo, ma è un antesignano di quello che potrebbe essere un domani una fetta della ristorazione. Di certo questo format nel nostro immaginario fa viaggiare nel tempo, nel futuro più estremo, quasi fossimo catapultati in un film di fantascienza.
A casa dello chef
Oppure il locale del domani sarà l’opposto di Eatsa, sarà lontano dai film di fantascienza e sarà, al contrario, più un ritorno all’intimità.
Come The Black Swan at Oldstead, in Inghilterra, ristorante decretato dagli utenti di TripAdvisor il migliore del 2017 (siamo in curiosa attesa del migliore del 2018, non ancora decretato mentre scriviamo).
The Black Swan at Oldstead rappresenta “uno stuzzicante viaggio nei sapori. Questo ristorante è una vera chicca. I sapori, le combinazioni di ingredienti e la maestria del menu sono spettacolari”.
Il menu è ispirato agli ingredienti coltivati intorno a Oldstead. Un menu esteticamente semplice, ma a km 0. Ma la location non è da meno: una splendida casetta tipica indipendente immersa nel verde, nella quale è possibile anche soggiornare.
Il Castello
Se dobbiamo parlare di luoghi “da sogno” in cui mangiare bene immersi in un contesto fuori dall’ordinario, non possiamo fare a meno che citare un castello fiabesco. Grazie al recupero dell’antico castello di Padernello, oggi c’è in questo borgo di ottanta abitanti un “villaggio gourmand di cinque ristoranti” molto accorsato.Il ristorante sott’acqua
Abbiamo iniziato con il progetto della pizzeria itinerante sulla spiaggia e concludiamo, chiudendo il cerchio, con un ristorante che l’acqua l’ha sfidata: Ithaa Undersea è un locale sottomarino in stile acquario, dove gli ospiti si possono godere una vista panoramica a 270 gradi sui pesci tropicali. Il ristorante Ithaa Undersea si trova alle Maldive, sull’isola di Rangali. Altra meraviglia è il ristorante Subsix a Niyama, Maldives, sempre sotto il mare dalle cui vetrate è possibile ammirare le bellezze della barriera corallina.
05/06/2018

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