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Cosa bere con la pizza

nws-1.jpgAbbinare la bevanda alla pizza sia, dicono, una questione di papille gustative, quindi un gusto personale e probabilmente anche per questo gli accostamenti di sapore tra bevande e pizze, sono numerosi e diversi da loro, ma un fatto è certo, la scelta della bevanda da bere con la pizza oltre a contrastare eventuali eccessi ed equilibrare i sapori, è fatta anche per esaltare al massimo la propria esperienza di consumo. Tra i più diffusi abbinamenti con la pizza vi è certamente quello tra pizza e bevande alcoliche, come la birra o il vino. Questo perché la percentuale di alcool contenuta in queste bevande, infatti, si sposa perfettamente con il gusto sapido e talvolta acidulo delle pizze rosse o anche di quello più intenso di pizze bianche. Tuttavia, anche le bibite analcoliche possono equilibrare gli intensi sapori delle pizze: infatti, sono sempre di più gli italiani che preferiscono dissetarsi accompagnando alla pizza rinfrescanti bevande analcoliche. Essendo dolcificate, queste bevande sono l’ideale per smorzare la sapidità delle pizze più condite. Dissetanti e zuccherine, anch’esse rientrano tra le bibite più scelte dagli italiani in pizzeria, soprattutto dagli adolescenti o da chi non apprezza particolarmente gli alcolici. Bere una bibita con una pizza permette di contrastare alla perfezione il sapore acidulo delle pizze rosse e il gusto dei formaggi più intensi, come il gorgonzola oppure il parmigiano.
Ma ad incidere sugli abbinamenti fra pizza e bevande concorrono anche le diverse occasioni di consumo fuori casa. Ricerche di mercato precovid attestavano che i cosiddetti pasti momenti di consumo destrutturati, hanno sempre più occasione di essere fruiti dagli italiani. È un fenomeno che coinvolge almeno il 70% dei consumatori. Un trend questo che tornerà in auge non appena la pandemia avrà allentato la stretta sui consumi extradomestici.
news-2.jpgParliamo di un consumo ON THE GO, una tendenza manifesta dove i consumatori non si attengono a presici orari di consumo e, nella scelta dei cibi, si orientano preferibilmente verso prodotti pratici come pizza, piadine, panini.
Pertanto alla luce della irreversibile tendenza di consumo, le opportunità per l’industria del beverage - nello specifico di bibite e soft drink - sono molto interessanti, considerando che l’abitudine al consumo di pasti destrutturati predilige una bevanda easy, pratica e gustosa.
Un trend che non è sfuggito ai grandi produttori di beverage che propongono ormai da tempo prodotti e formati adatti per queste occasioni di consumo. Insomma sposare la pizza è un ambizione di molti se non di tutti.

E poi c’è il vino…
La prima bevande in assoluto che ha sposato la pizza è stato indubbiamente il vino, se ne legge nei libri di storia, ad esempio nel libro “Ombre Napoletane” racconta il grande Salvatore di Giacomo di una pizzata a Napoli alla corte dei Borbone (siamo quindi ben prima della famosa storia della Regina Margherita di Savoia storia che risale al 1896). Nel caso del racconto di Di Giacomo la nobile era Maria Teresa D’Austria seconda moglie di Ferdinando II il re Nasone, come lo chiamavano poco amabilmente i napoletani.
Dal libro Ombre Napoletane: “Una bella sera, stando Ferdinando II a villeggiare a Capodimonte, il pizzaiolo Domenico Testa con sua grande sorpresa fu invitato a corte perché la regina Maria Teresa e le sue dame desideravano tanto mangiare delle pizze”. Possiamo considerare questa una richiesta abbastanza rivoluzionaria, all’epoca la pizza era considerato il piatto dei lazzari, roba da poveri, ma altissima era la curiosità per questo piatto che tanto piaceva al popolino.
La richiesta dei nobili era quella di assaggiare pizze comuni e democratiche come quelle che a Napoli si vendevano a due grani l’una. “La Regina - scrive Di Giacomo - arrivò con dame e altri nobili e il degustare delle pizze fu accompagnato con del vino bianco”. Non è dato sapere se bevvero della Falanghina o del Fiano o magari un Greco di Tufo, certo è, conclude Di Giacomo, che i nobili apprezzarono moltissimo e fecero pure i complimenti al pizzaiolo. E il nostro Domenico Testa per premio ricevette il titolo di Monsù, ovvero grande maestro nel proprio campo. Ecco cosa succede quando la pizza trova la compagna giusta.

 

Giovanni Rotolo


22/06/2021

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