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La Pizza d’asporto

Come la pizza d’asporto può aiutare ad incrementare le entrate del locale

pizza-asporto.jpgInvitare amici a casa significa: preparare da mangiare, apparecchiare la tavola, servire gli ospiti, sparecchiare, lavare e asciugare piatti e posate, e infine risistemare l’ambiente.
La donna casalinga che dedica buona parte della giornata per preparare pranzo e cena diventa sempre più un ricordo del passato: gli impegni di lavoro (con orari imprevedibili) spesso soffocano la tradizionale volontà del convivio, che sparisce per tutta la settimana per riemergere quando parenti e amici si affacciano alla porta.
La tradizione impone di onorare gli invitati con un pasto completo, cosa che mette la “donna moderna” in grande difficoltà, così spesso per mancanza di tempo alcune donne di oggi rinunciano ad essere ospitali.

La consegna della pizza a domicilio
La cosa peggiora quando c’è un invito improvviso, magari a cena: si vuole passare del tempo in compagnia, ma non c’è né tempo, né voglia (e talvolta oggigiorno neppure tanti soldi) per preparare una buona cena.
Ed ecco che una semplice pizza per gli invitati dell’ultimo minuto diventa la soluzione ideale.
È ben accettata dagli invitati come proposta culinaria, è simbolo in assoluto dello “stare insieme”, è buona, piace a tutti, e fa sentire libera quella povera donna sempre impegnata, alla quale, di fronte alla pizza calda e fumante, torna la volontà di essere una accogliente padrona di casa.
Questo che abbiamo descritto non è uno scenario inusuale: sono sempre di più le famiglie che per impegni decidono di semplificare una cena con familiari o amici consumando pizza. A queste famiglie vanno aggiunti i single in aumento, che a fine giornata non hanno voglia di cucinare e scelgono un pasto facile, ma salutare, come la pizza. Così la pizza d’asporto diventa ogni giorno di più una soluzione comoda, economica e sempre apprezzata per mangiare in famiglia, soli o in compagnia.
La consegna a domicilio può rivelarsi pertanto un’ottima “valvola di sfogo” per la pizzeria, specie nei momenti di crisi, perché c’è una domanda che riesce a riequilibrare i fatturati.


Sala e asporto
La consegna della pizza a domicilio non può essere improvvisata: non è sufficiente decidere di fare pizze per gli esterni o prendere un motorino per la consegna. Il servizio va programmato, sia con gli orari che con il personale. Alcune sere il lavoro si sviluppa più in sala, in altre prevalgono le consegne, ma ci sono alcune serate dove si lavora su entrambi i fronti.
In questo caso se non si è organizzati si rischia di creare disservizi da una parte e dall’altra, quindi va scelto a priori quale cliente soddisfare: qualche pizzeria adotta il sistema a orario, ad esempio non effettua consegne dopo una certa ora per avere personale disponibile per il servizio in sala.
Aprire ex novo una pizzeria da asporto
Poiché la pizzeria da asporto è un buon business si può pensare di rinunciare alla sala e pensare solo a clienti esterni.
La parte organizzativa può sembrare complessa: per semplificare la prima cosa da fare è quella di adottare delle regole fisse e rispettarle. Intanto va analizzato qualche particolare: il cliente al momento dell’ordine ha soprattutto un contatto uditivo, quindi la prima cosa da fare è avere sempre una risposta gentile; inoltre vanno evitati rumori e suoni che possono far dedurre che ci sia disorganizzazione (ad esempio occorre mettere il telefono per le ordinazioni in zona idonea).
Un altro particolare da non trascurare è il cosiddetto “Pony” che viene identificato con la pizzeria perché spesso è l’unica persona che il cliente vede fisicamente. Il pony oltre ad avere un abbigliamento consono, si deve presentare con educazione e rispetto chiunque sia la persona che apre la porta: non deve entrare in casa se non gli viene detto esplicitamente di entrare e non deve alludere a eventuali mance. In caso di ritardo non deve mai addossare la colpa all’organizzazione, ma semmai alle troppe consegne o al traffico e deve fare sempre le proprie scuse perché in ogni caso c’è stato un disservizio.
Da non trascurare assolutamente è il resto: il pony ne deve essere munito già alla partenza per non creare imbarazzo al momento del pagamento.
Come ogni tipo di attività anche questa ha dei lati negativi: bisogna munire i pony con mantelli e giacconi per le serate fredde o con pioggia, va fatta attenzione a come i pony trattano i mezzi, vanno messe in conto eventuali cadute e infortuni che possono essere onerosi se non si è provveduto a regolari assicurazioni, e non vanno trascurati costi come la retribuzione del pony, il costo del cartone, del carburante, la manutenzione del mezzo, cose che incidono notevolmente se mal gestiti.
Alcune pizzerie per abbattere questi costi preferiscono aumentare il compenso al pony a condizione che questi vada con il proprio mezzo.
Altre fanno uno sconto da listino al pony e questi autogestiscono le consegne: in questo caso figura che la pizzeria dopo aver preso la comanda vende le pizze scontate al pony e da quel momento è il pony a venderle al cliente.

Conviene portare la pizza a domicilio?
Se ben organizzato il servizio a domicilio può essere senz’altro una buona fonte di reddito, se organizzato male dà solo un aumento di fatturato e un incremento delle spese, (motorino, carburanti, pony, ecc). Chi risponde al telefono deve conoscere bene la topografia locale o avere sempre sottomano una cartina con le strade in modo che quando raccoglie gli ordini associ le consegne per essere il meno possibile dispersivo.
Una cosa deve essere certa, nel momento in cui si decide di offrire questo servizio, deve essere mantenuto a tutti i costi. Un servizio a singhiozzo è la peggiore offerta che si possa proporre; meglio stabilire i giorni in cui questo servizio è in essere, o se non funziona escluderlo in via definitiva e motivare il cliente a venire in sede.

La conservazione della pizza da asporto
Spesso il pizzaiolo non si rende conto di come arriva la pizza a destinazione: per garantire la qualità del prodotto ogni pizzaiolo dovrebbe mettere una pizza in un cartone e verificare come diventa dopo mezz’ora. Oltre a diventare fredda a volte la pizza si incolla al cartone se questo non è di buona qualità: la prima cosa da fare sarebbe sempre quella di non chiudere subito la confezione, bastano pochissimi secondi per permettere l’evaporazione ed evitare l’umidità interna.
Oltre alla confezione che dovrebbe essere di buona qualità ci vogliono le borse termiche per ogni consegna e queste devono essere sempre pulite anche esternamente; non va trascurato il cassonetto riscaldato che è utile specie nel periodo invernale.
E per concludere, tornando alla famosa casalinga - lavoratrice menzionata all’inizio che ordina la pizza…
Va bene proporre una raccolta punti, bibite in omaggio, dvd, ecc per fidelizzare la clientela, ma forse la nostra donna - cliente gradisce di più una buona confezione-piatto e un bicchiere e delle posate monouso, così a fine pasto quello che resta sul tavolo finisce tutto nella pattumiera e la nostra cliente si gode la serata con i commensali.


26/02/2011

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