Abbiamo scoperto che ben oltre 7000 anni fa in Grecia - terra di filosofi -  veniva creato il primo dolce conosciuto: l’Obélias. Era semplicissimo e con il suo impasto di miele e farina rappresentava non solo un alimento, ma un momento di convivialità e celebrazione.
Ed oggi è bello riscoprire che, sebbene siano passati 7000 anni, la pasticceria, magicamente, conserva ancora la sua funzione di coccola e conforto confermandosi in questo nostro mondo come un simbolo di speranza e di gioia, un valore irrinunciabile in un`epoca segnata da crisi economiche, conflitti e sfide ambientali.
Si, perché il dolce non è solo e mai una questione di nutrimento, ma anche e soprattutto di benessere psicologico, inoltre la buona pasticceria ha un valore intrinseco di condivisione perché in una società che sembra sempre più divisa, un dolce può diventare un ponte tra culture e generazioni, perché che si tratti di una torta di compleanno o di pasticcini offerti durante una festività, il gesto di condividere un dolce è un atto di amicizia e solidarietà.
Dalla sua origine con l’Obélias fino ai moderni dessert gourmet, la pasticceria ha attraversato i secoli, adattandosi ai cambiamenti della società, ma mantenendo intatta la sua essenza: quella di portare gioia. E già, che si tratti dell’antico Obélias, oppure un semplice biscotto o di una torta elaborata, la pasticceria continua a offrire “momenti di felicità”, un dolce rifugio in un mondo che ha bisogno di più amore e connessione dove l’arte pasticciera è, grazie al cielo, un dolcissimo linguaggio universale che parla al cuore di ognuno di noi.

Giuseppe Rotolo

Articolo tratto da Pastry Magazine  N 32
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