La pasticceria Virgola non è solo un laboratorio di dolci prelibati, ma un vero e proprio progetto di inclusione sociale che dimostra come il talento e la passione possano abbattere ogni barriera.

Abbiamo intervistato Vito Valente il presidente della cooperativa Includi che è dietro Virgola, per raccontarvi questa realtà innovativa.

Parliamo dunque della pasticceria Virgola: come è nata e quale filosofia la guida?
«La cooperativa sociale Virgola è un ente del terzo settore di tipo B, dedicata all’inclusione lavorativa di persone con disabilità. La cooperativa è stata fondata nel 2020, ma il nostro percorso è iniziato molto prima. Nel 2014, all’interno di un laboratorio urbano abbiamo dato vita a un ristorante sociale, il ristorante X Food che in un secondo momento è andato sul mercato e ha ottenuto riconoscimenti importanti. Proprio sulla scia di questo successo, abbiamo scommesso sulla possibilità di allargare il nostro “impatto”, creando una pasticceria. Virgola è nata nel 2022 con l’aiuto del bando regionale “Puglia Sociale In”. La spinta importante per ideare questa seconda attività è stata quella di rispondere a una richiesta crescente da parte delle famiglie di ragazzi con disabilità, che desideravano per i loro figli un’opportunità di crescita. Il ristorante, essendo diventato un’attività aziendale, non poteva accogliere tutti, e così abbiamo deciso di creare un nuovo spazio produttivo. Il laboratorio di pasticceria è un luogo in cui trovano impiego persone con sindrome dello spettro autistico e donne vittime di violenza».

C’è anche un professionista illuminato che vi ha aiutato, giusto?
«Per garantire un alto livello qualitativo, abbiamo coinvolto un pasticcere di grande esperienza, che ha incrociato il nostro destino e ha abbracciato il nostro progetto, parlo di Nicola Di Lena, già forte di una immensa esperienza nel ristorante stellato Mandarin Seta di Milano. Grazie al suo contributo e alla dedizione di tutto il gruppo, la pasticceria Virgola è diventata un punto di riferimento per la qualità dei prodotti e non solo per il valore sociale del progetto. Un riconoscimento importante è arrivato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha premiato il nostro pasticcere per il suo impegno nell’inclusione lavorativa».

Cosa direbbe a un pasticcere o un ristoratore che vorrebbe rendere il proprio laboratorio o locale più inclusivo, ma teme di non avere gli strumenti per farlo?
«Direi che la chiave è cambiare prospettiva: non bisogna focalizzarsi sui limiti delle persone, ma sulle loro potenzialità. Ogni individuo ha delle capacità uniche che, se valorizzate, possono portare un enorme contributo all’ambiente lavorativo. Noi lo vediamo ogni giorno: i nostri ragazzi sono altamente motivati, acquisiscono autonomia e fiducia e danno il massimo in quello che fanno. L’inclusione non è solo un atto di solidarietà, ma un vantaggio concreto per l’azienda e per il tessuto sociale. A chi vuole intraprendere questo percorso, consiglierei di iniziare con piccole esperienze, affidarsi a professionisti della formazione e non avere paura di sperimentare. Il valore umano e professionale che si guadagna è impagabile. L’esperienza di Virgola mostra che l’inclusione non è solo un obiettivo sociale, ma un’opportunità per migliorare il mondo della pasticceria e della ristorazione. Un modello da seguire per chi crede in un futuro più equo e accessibile per tutti».

Pasticceria Virgola | Via Mesagne, 136 | San Vito dei Normanni (Br) | www.virgolapasticceria.it

Articolo tratto da Pastry Magazine  N 32
clicca qui per sfogliare la rivista