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I fratelli Coccia raccolgono l’eredità del padre Enzo e definiscono una nuova identità tra tradizione e ricerca

A Napoli, a 14 anni dalla sua apertura La Notizia 94, seconda sede della celebre insegna di Enzo Coccia, inaugura un nuovo corso. A guidarlo sono i figli Marco e Andrea che prendono in mano la gestione del locale con l’obiettivo di ridefinirne il profilo, senza rinnegare le radici ma aprendosi a nuove sensibilità, rilancio costruito su un menù più essenziale, una selezione mirata di ingredienti e una proposta di abbinamenti enologici curati nel dettaglio.
“Prima ancora della tecnica nostro padre ci ha trasmesso un’attitudine, la dedizione al lavoro, il valore dello studio continuo, la precisione nelle piccole cose. Questo, oggi, conta più di qualsiasi ricetta”, raccontano Marco e Andrea. Cresciuti in pizzeria fin da adolescenti, hanno imparato ad ascoltare e osservare, ma anche a trovare una propria voce.
Enzo Coccia, che ha portato la pizza napoletana nel mondo della cucina d’autore lavorando su impasti, lunghe lievitazioni e qualità delle materie prime e ha trasformato la pizza in un prodotto d’autore ottenendo il primo riconoscimento dalla Guida Michelin già nel 2010, non si limita oggi a consegnare simbolicamente le chiavi del locale. Rimane un riferimento, ma lascia libertà ai figli: “Ci ha insegnato a non accontentarci, ma anche a non tradire mai i valori di base del nostro lavoro”, spiegano.
Il rilancio de “La Notizia 94” è il frutto di un lavoro iniziato da tempo. “Rispetto a quando è nato il locale il panorama pizza è cambiato. Il civico 53 resta il luogo della tradizione, mentre qui vogliamo rafforzare l’impronta più contemporanea”, spiega Marco.
La revisione è passata da un intervento sul menù, ma anche sull’approccio al prodotto. “La pizza è un mono-prodotto: non puoi inventare troppo, devi conoscere profondamente la materia e differenziarti su impasto, ingredienti e tecnica. Abbiamo voluto ripartire da ciò che ci rappresenta davvero”, aggiunge Andrea.
L’impasto napoletano resta protagonista, accanto a nuove tecniche come la biga a lunga fermentazione per la focaccia, e a un pane ai cereali sviluppato con il panificio Malafronte per le Mpustarelle, classica “marenna” napoletana simbolo dell’incontro tra pizza, panificazione e tradizione popolare.
Il nuovo menù è costruito su poche proposte, ognuna accompagnata da un abbinamento enologico ragionato. La carta dei vini è in continua evoluzione e nasce anche dal percorso di formazione come sommelier che entrambi stanno seguendo con AIS Campania. “La scelta dei vini è parte integrante della nostra idea di qualità: un pairing ben fatto cambia l’esperienza”.
In occasione dell’evento di presentazione alla stampa i fratelli Coccia hanno puntato su cinque piatti selezionati per raccontare la nuova filosofia del locale:
La Mpustarella salata con provola di bufala campana DOP, una profumatissima mortadella Bologna IGP e pesto di pistacchio di Bronte è abbinata al Franciacorta Docg dosaggio zero Barone Pizzini Animante così come la Focaccia con verdure di stagione e mozzarella di bufala campana DOP.
La “Sole piccante” con ventricina abruzzese, pomodorini gialli, melanzane a funghetto, mozzarella di bufala campana DOP e pecorino è accompagnata dall’Elena Walch Sauvignon Alto Adige DOC, vino dalle delicate note erbacee che rinfresca un piatto ricco di sapori e grassezza. “Abbiamo scelto la ventricina per evitare i soliti salumi del territorio, e perché offre un profilo aromatico più ampio”, spiegano.
La “Margherita classica” con Pomodoro San Marzano DOP, fior di latte di Agerola, grana padano e olio EVO DOP in virtù della sua semplicità si accompagna ad un vino ugualmente leggero, giovane, fresco, di qui la scelta del Gianni Masciarelli Cerasuolo d’Abruzzo rosato DOC.
La Mpustarella dolce con cioccolato fondente artigianale è in abbinamento al Passito Privilegio DOC di Feudi San Gregorio, scelta tradizionale ma efficace.
Durante l’intera degustazione Enzo Coccia ha mantenuto un ruolo defilato. Può sembrare insolito vedere chi è abituato ad essere al centro della scena restare ai margini.
Ma proprio in questo atteggiamento si legge il senso più profondo di questa fase, lasciare che Marco e Andrea si assumano responsabilità reali, trovino un proprio linguaggio e sbaglino, se necessario.
“Abbiamo insistito noi per rimettere mano al menù, all’impasto, agli abbinamenti. Non volevamo semplicemente continuare, volevamo costruire”, affermano con chiarezza. La Notizia 94 torna così a essere un progetto vivo, non legato solo al nome Coccia, ma al lavoro quotidiano di una nuova generazione che sceglie di restare, mettersi in discussione e innovare nel solco di un’eredità che ha ancora molto da dire.
Fonte e foto: https://horecanews.it/la-notizia-94-si-rinnova-i-fratelli-coccia-raccolgono-leredita-del-padre-enzo-e-definiscono-una-nuova-identita-tra-tradizione-e-ricerca?
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