Si chiama “Libera” ed è un omaggio alla legalità: una pizza buona di gusto e buona nei valori che promuove. È stata presentata durante le Giornate Gastronomiche Sorrentine dai suoi creatori Enzo Coccia, Antonio Starita, e Gino Sorbillo, maestri dell’arte bianca tutti soci dell’“Associazione Pizzaiuoli Napoletani”, associazione supportata come sempre da Molino Caputo.

Abbiamo detto che Libera è una pizza “buona” di gusto (ricotta di bufala, ciccioli, pecorino, basilico, mozzarella di bufala) e buona eticamente: infatti, la mozzarella usata, a marchio “Libera Terra”, è fatta nelle terre e negli stabilimenti confiscati alla famiglia camorrista dei Casalesi, beni attualmente gestiti della cooperativa “Le Terre di don Peppe Diana”.

Don Peppe Diana, per chi non lo ricordasse, era un coraggioso sacerdote che si è battuto contro la camorra e che fu ucciso 15 anni fa a Casal di Principe.

Ogni pizza Libera acquistata permetterà di stanziare un euro da destinare all`Associazione di don Ciotti, “Libera contro le mafie”.

Per adesso la pizza Libera è gustabile per tutto dicembre presso le pizzerie di Napoli “La Notizia” di Via Michelangelo Caravaggio, la “Pizzeria Sorbillo” in Via Tribunali, 32 e “Starita” in Via Materdei.