Gelato alla patata, alla birra, gelato al basilico, alla cipolla, ma anche più azzardati come al Parmigiano e fichi secchi: la sfida del gelato salato non è una novità. Tuttavia, il gelato salato rimane un prodotto di nicchia, sperimentato solo da chef o maestri gelatieri “esploratori”, di quelli che non hanno paura di andare oltre i confini impervi delle abitudini gastronomiche. Certamente fra questi c’è anche un pizzaiolo Gino Sorbillo, il quale, con Casa Infante, ha sperimentato nella sua Napoli il "gelato di pizza napoletana". Un successo mediatico. Il gelato è fatto con fiordilatte di Vico Equense, confettura di Pomodoro San Marzano Dop (Presidio Slow Food), sbriciolata di pizza di Farina di Agricoltura Biologica, e polvere di Basilico campano liofilizzato Gustarosso.

Per quanto riguarda i pionieri dell’arte della gelateria in versione “salata” ricordiamo anche le storiche “performance” di Ronald Tellini (che in Lombardia ha proposto il gelato alla polenta e latte) e del gelatiere Peppino del Bar Peppino (che in Puglia ha proposto il gelato alla patata di Polignano a mare).