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Donne e giovani fanno crescere la domanda di vino nel mondo. In particolare del bianco, più apprezzato da queste due fasce di popolazione inclini ad un gusto più leggero, ai sentori di frutta, alla freschezza. A soddisfare la voglia di bianchi nel globo è soprattutto l’Italia, stando alla recente indagine Nomisma Wine-Monitor “Bianco come il vino”, organizzato dall’Istituto Marchigiano Tutela (Imt).
Export
Leggendo i numeri la commercializzazione italiana di bianchi supera quella francese e conquista la leadership: il nostro Paese è il primo esportatore nel mondo di vini bianchi fermi, sia per quantità (litri) che ricavati (euro). Il vino bianco fermo italiano sul mercato ha un valore di 1,287 miliardi di euro l’anno, mentre la Francia ci segue a ruota con 1,276 miliardi di euro. La Francia, però, rimane una grande antagonista e supera il nostro Paese nelle vendite di rossi e dei vini spumantizzati.
Ma tolte le due grandi produttrici europee, cugine e avversarie al tempo stesso, quali sono le altre nazioni nella lista delle esportatrici? Con grande distanza da Italia e Francia troviamo Nuova Zelanda (688 milioni), poi ancora le europee Spagna (323 milioni) e Germania (317 mln) e infine il nuovissimo continente, l’Australia (273).
I mercati di sbocco
Guardando alle percentuali vediamo che i bianchi fermi italiani hanno aumentato l’export negli ultimi cinque anni del 26% contro il 16% dei rossi. Anche le bollicine registrano un grande balzo avanti, vendutissime soprattutto in Stati Uniti, Germania e Regno Unito (14,2%), i tre mercati su cui si registra la miglior performance e che rappresentano i due terzi delle vendite del bianco Made in Italy.
Cosa beviamo in Italia?
Il trend positivo dei bianchi si riflette anche nel mercato interno italiano: i consumi di bianco superano con il 40,1% quello dei rossi (39,8%) così anche i volumi della produzione (54%). Denis Pantini responsabile di Nomisma Wine Monitor spiega che sì, nel mondo in generale è il rosso a continuare ad essere il preferito, ma sono i bianchi a registrare velocità di crescita intense. Se da una parte il consumo di rosso migliora in Cina e Usa, esso si riduce a livello mondiale, mentre il bianco cresce in popolarità e deve questo periodo d’oro alle nuove propensioni di consumo e ai nuovi trend delle giovani generazioni e delle donne.
Il nostro commento è che tali dinamiche generali sono interessanti per le aziende quanto anche per il mercato di sbocco, compreso la distribuzione e i locali. I dati ci danno ragione: focalizzandoci solo sul “fuori casa” in Italia, vediamo che anche qui i bianchi fermi battono i rossi, essendo i vini più ordinati al ristorante, secondi solo alle bollicine bevute nei wine bar.
29/10/2018
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