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TuttoPizza cresce, in numeri, affluenza, ricchezza di contenuti: e proprio presso il Salone internazionale dedicato agli operatori professionali del settore (curato dalla Squisito Eventi negli spazi della Mostra d’Oltremare) è stato presentato il 2° Rapporto congiunturale del mercato e consumo della pizza in Italia a cura del CNA.
Il mercato italiano della pizza
I numeri dimostrano che il comparto è uno tra i più virtuosi dell’economia italiana con circa 8.000.000 pizze al giorno. I pizzaioli impiegati in queste attività sono circa 110.000, una cifra che arriva a 200.000 nei fine settimana. Il numero di attività (pizzerie e non solo) che producono e vendono pizza è di 128248. I dati dicono che la regione Val d’Aosta si piazza al primo posto per incremento del prodotto pizza sul 2018 con un +55,6%. Per distribuzione territoriale è invece l’Abruzzo ad occupare il gradino più alto (1 esercizio ogni 263 abitanti). La Campania è medaglia d’oro per numero di attività (17.401 esercizi). Per incidenza sul numero di attività ristorazione con e senza somministrazione, vince la Calabria con 2061 esercizi pari al 55,4% del totale regionale (dati al 31 marzo 2019).
Le aziende incontrate da Pizza&core
Contenuti, seminari, dati, ma soprattutto aziende e B2B, amici che rivedono e tanti forni accessi per sfornare pizze a dir poco squisite. La nostra redazione, girando fra gli stand, ha potuto salutare moltissimi vecchi amici, incontrare referenti, titolari, assaporare alcuni “assaggi” delle ottime pizze prodotte.
Abbiamo salutato Adolfo Marletta (e provato una Margherita che si scioglieva in bocca) presso lo stand Caputo, in cui non poteva mancare la presenza di un sorridente Antimo Caputo, Ad dell’azienda. Tornando a Marletta, ci racconta molte cose del passato e del presente: per esempio della sua esperienza in Giappone, dove vive e dove lavora come riferimento dell’AVPN; abbiamo assaporato una squisita marinara presso lo stand Perteghella; salutato Andrea Zuccherini nello stand Gi.Metal, salutato la sempre immensa, forte e allegra Maria Caccialli (Pizzeria La figlia del Presidente) la quale ha prestato amichevolmente il suo volto per l’azienda di pale in legno Dori. Maria, sempre in movimento, ha fatto de La figlia del Presidente un brand vero e proprio e nei suoi progetti c’è l’obiettivo d’espandersi sempre più all’estero. Presente in fiera anche l’azienda Lilly Codroipo. La redazione ha anche incontrato Fabrizio Iacovella e Marco degli Schiavi della Italmill (abbiamo assaggiato una Scrocchiarella Sandwich al tonno molto fresca e sfiziosa) presso lo Stand AFA – Birra La Viola. Fra le farine presenti anche le referenze dell’azienda Polselli presso lo stand di un distributore locale.
Continuando il nostro giro abbiamo conosciuto La Rosina, nel cui stand si sono alternati diversi nomi noti come il pizzaiolo Salvatore Lionello. L’azienda di conserve di pomodoro è oggi alla terza generazione, fondata a Sant’Antonio Abate nel 1960 grazie all’impegno di Giovanni Russo. Il nome dell’azienda venne scelto come omaggio alla prima nipotina dell’imprenditore campano, Rosa. Nel panorama dell’industria alimentare nazionale è sinonimo di eccellenza Campana. Ha aumentato costantemente il volume di tutte le sue principali linee di produzione, restando sempre coerente con la sua mission aziendale di “tracciabilità e garanzia di qualità e sostenibilità dei suoi lavorati”.
Abbiamo gustato anche il pomodoro Cirio Alta Cucina, presso lo stand supervisionato da Gennaro Parrotta; su Cirio ci piace riportare la storia che ci ha raccontato Angelo Garofano – presidente APOC Salerno, organizzazione leader nel settore ortofrutticolo, potendo vantare un fatturato di oltre 80.000.000 di euro, frutto dell’infaticabile operato dei suoi 800 soci.
«Nel 1847 – ci racconta - un signore piemontese, un certo Francesco Cirio, trovandosi nell’agro nocerino-sarnese intuì che era il luogo perfetto per la coltivazione e la lavorazione dei pomodori. Nel 1850 avviò il primo piccolo stabilimento e fu un successo. Cirio cominciò a vendere le sue delizie in giro per l’Italia, pensate che all’epoca il Regno d’Italia ancora non esisteva e possiamo ben dire che unificando i gusti degli italiani, il pomodoro dell’Agro Nocerino Sarnese ha contribuito ad unire, in nome del pomodoro, il gusto degli italiani. Un successo che è stato poi riconosciuto a Parigi, nel 1875, dove Cirio è stato premiato per le innovazioni che aveva saputo apportare nel sistema di conservazione in scatola del prodotto fresco».
24/05/2019
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