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PizzAut con le mani in pasta guardando al futuro

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Una iniziativa che ha voluto avviare un laboratorio di inclusione sociale realizzando un locale gestito da ragazzi autistici affiancati da professionisti della ristorazione e della riabilitazione. È l’idea alla base di PizzAut, un progetto che riunisce giovani speciali tra i 17 e i 24 anni, come Alessandro e Matteo, iscritti anche al Campionato Nazionale della Pizza, Gabriele responsabile di sala e ancora Giada, Lorenzo, Francesco e altri che si dividono fra bar e sala, tutti guidati egregiamente dal maestro della pizza Teodoro Chiancone.
Un’idea frutto di una notte insonne di Nico Acampora, papà di Leo, 9 anni, un ragazzino autistico, con una spiccata passione per gli impasti. E così un po’ per sconfiggere il pregiudizio e un po’ per avviare un percorso virtuoso che assicuri lo stesso diritto al lavoro anche a ragazzi speciali, è nata PizzAut, sostenuto in modo attivo anche da altri genitori, da una raccolta fondi e dal contributo di Fondazione Comunità Milano.
«La necessità di questi ragazzi – fa notare Nico - è quella di un luogo creato su misura, che li aiuti a sviluppare competenze e benessere e non li pizzaut-2.pngcondanni ad un isolamento relazionale e lavorativo, che è una problematica che spesso le famiglie degli affetti da autismo vivono sulla propria pelle. La squadra di PizzAut, infatti, è stata scelta seguendo le inclinazioni di ognuno. Ci siamo resi conto che con attenzione, delicatezza e determinazione questa situazione si può cambiare e per questo abbiamo deciso di investire le nostre energie e le nostre risorse in un progetto capace di costruire oggi un presente ed un futuro diverso, dove integrare le persone autistiche non perché bisognose di aiuto, ma perché portatrici di competenze e di benessere».
La pandemia in corso ha rallentato l’avvio del ristorante già pronto a Milano, ma non ha impedito di dar vita ad una fantastica esperienza in giro per l’Italia, con il Food Truck di PizzAut.
 Il locale milanese è pensato per la famiglia ma anche per i giovani, pizzaut2.pngun luogo dove stare bene e divertirsi con prodotti ricercati, da qui la pizza GurmAut, fatta con prodotti a filiera corta. Una pizzeria dai tempi lenti dove riscoprirsi in una dimensione temporale e relazione fuori dalle frenesie che mettono in difficoltà chi è affetto da autismo e non solo.
La nuova sfida di solidarietà lanciata da PizzAut è quella dell’acquisto di forni automatici, che sfornino le pizze una volta arrivate a cottura, un modo per far sentire auto-efficienti i pizzaioli.
Le storie dietro PizzAut sono belle e ricche di umanità, come quella del pizzaiolo Alessandro che una volta appreso dal suo maestro che l’impasto della pizza è qualcosa di vivo, da schiaffeggiare, si è rifiutato di farlo sino a quando non gli è stato detto che poteva “coccolarla”.
Il prossimo passo è l’avvio della Aut Academy a novembre, così da sistematizzare il progetto e dare la possibilità a molti ragazzi autistici di formarsi e nutrire i propri sogni.


17/01/2022

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