Cos’è il paradosso?
Allora cominciamo con il dire che la parola deriva dal greco antico, “paràdoxà”, dove la parola “parà” significa contro e la parola “doxà” opinione.  Quindi per paradosso di intende un’opinione o genericamente un fatto che contraddice l’opinione comune o l’esperienza quotidiana.
Ebbene a proposito di pizza, denunciamo due paradossi che contraddicono l’opinione comune.
La prima riguarda una notizia che viene dagli Stati Uniti, da New York per la precisione, dove in pompa magna, qualche markettaro d’assalto ha pubblicato sul  New York Times che l’America è diventata la capitale della pizza di qualità. Ma di cosa stiamo parlando?
Di una pizza fatta con gli stampini, quelle in serie delle grandi catene, farcite con ingredienti molto “yankee”. Lasciamo stare per favore e invitiamo gli amici americani a farsi un giro dalle nostre parti per assaporare una pizza che oltre alla qualità possiede anche una sorta di anima. Voi direte, anche questo è un paradosso, una pizza non può avere l’anima. L’anima no, ma il sentimento si, il sentimento di chi la pizza la fa ovvero del pizzaiolo. E su questo punto i tanti cari lettori di Pizza&core possono essere più che attendibili testimoni.
E a proposito di persone e sentimenti veniamo all’altro paradosso. Il famoso chef stellato Massimo Bottura afferma che la pizza napoletana sia perfettamente  replicabile con l’intelligenza artificiale. È vero che l’intelligenza artificiale può fare quasi tutto, ma in questo caso dissentiamo perché l’IA non ha sentimento e il sentimento è il primo ingrediente di una buona pizza. Quindi al nostro caro chef stellato gli rispondiamo come avrebbe risposto Totò, il principe della risata  il quale avrebbe senz’altro detto: “Ma mi faccia il piacere!”

Giuseppe Rotolo

Articolo tratto da Pizza&core Collection N 121
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