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Una nuova stagione estiva è ormai prossima, un momento dell’anno che, come tutti ben sappiamo, rappresenta per chi si occupa di ristorazione un periodo chiave per far quadrare i conti e recuperare quanto non realizzato nei mesi dove gli affari girano meno.
Le news all’orizzonte sono buone non solo perché l’estate si preannuncia calda e assolata (anche se non proprio come quella da record del 2017) ma soprattutto perché il turismo in Italia, anche per il 2018, proseguirà nella sua fase di crescita, si prevede infatti un incremento di presenze di circa il 5%. Non male. L’Italia, con i suoi 53 siti Unesco, è il primo Paese al mondo per disponibilità di patrimonio artistico-culturale ed è fra i primi tre migliori Paesi dove si consiglia viaggiare quest’anno.
A trainare l’industria turistica nazionale saranno le città medio piccole che custodiscono gran parte del nostro patrimonio artistico e culturale. In questi luoghi, unici al mondo, i visitatori stranieri rappresenteranno oltre il 60% delle presenze ai quali, aggiunti gli italiani in vacanza sul suolo patrio, si stima un movimento di almeno 120 milioni di persone. E allora se è vero come è vero che Ristorazione e Turismo sono due facce della stessa medaglia, ecco una grande opportunità di guadagno e di crescita che i nostri amici ristoratori e pizzaioli non possono lasciarsi sfuggire. In altri termini far giungere in Italia milioni di stranieri attratti dalle bellezze architettoniche, artistiche e paesaggistiche per poi “prenderli per la gola” fidelizzarli, conquistarli definitivamente è una chance irripetibile.
Ma è pronto il mondo della ristorazione per sostenere il boom che è alle porte?
O deve fare i conti con quegli operatori improvvisati perché attratti dai facili guadagni che illusoriamente si pensa possano esserci “li dove si mangia”? Perché, parliamoci chiaro, sul mercato, purtroppo, non mancano soggetti che senza preparazione, a volte senza avere la minima idea di cosa devono fare e di cosa li attende, si lanciano e fanno un sacco di danni a tutto il sistema.
La loro inadeguatezza ricade inevitabilmente su tutto il sistema sano e sugli operatori bravi e capaci che hanno investito in formazione, che lavorano con coscienza e professionalità. Ecco quindi che la buona notizia, il turismo che cresce, può nascondere delle insidie, perché un turista scottato dal conto salato e deluso dalla qualità del cibo, dall’accoglienza non sempre all’altezza, di locali improvvisati non parlerà certo bene sui social e probabilmente la prossima volta andrà in vacanza da qualche altra parte. Sono tutti convinti che il settore del turismo e dell’accoglienza è il nostro petrolio, la nostra risorsa più grande e preziosa, ok, siamo d’accordo. Ma a fronte di questo tesoro dalle irripetibili opportunità, gli operatori del settore sono chiamati a svolgere il loro compito al meglio, mettendo in campo tutta la loro professionalità, sperando che gli improvvisati facciano meno danni possibili.
Giuseppe ROTOLO
05/06/2018

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