Avete mai provato a misurare una pizza? Sì, anche la pizza, proprio come i vestiti, ha le sue specifiche taglie. È interessante però che la misura standard, potrebbe risultare troppo grande. Infatti la base di una pizza surgelata o servita in pizzeria pesa di solito sui 300 grammi. Stiamo parlando di più di tre volte la quantità di spaghetti o pane (80 grammi circa,  raccomandata dalle linee guida nutrizionali italiane per una dieta da duemila calorie, cioè adatta a una donna in salute che fa moderata attività fisica e a un uomo dalla vita sedentaria. La pizza taglia S dunque, sarebbe già un pasto abbondante e molto calorico.
A questo punto la taglia Large diventa una misura solo appannaggio di adolescenti e super sportivi, dal momento che una Margherita Large apporta circa 815 calorie, che arrivano a salire se si ordina una Diavola o una Capricciosa.
Ci sono a questo punto diverse soluzioni: si può ordinare una Standard e sentirsi appagati, oppure dividere una Large con il commensale, o se si ha davvero una gran voglia di pizza riservare la versione “L” solo per se stessi, promettendosi però di fare una bella passeggiata post cena o di fare un salto in palestra il giorno successivo.
Niente panico se l’indomani, saliti sulla bilancia, notate di aver preso un chilo in più: si tratta infatti di una situazione transitoria, dovuta alla ritenzione idrica legata al surplus di sodio. Basterà aspettare un po’ di tempo, bere molta acqua e il peso tornerà quello di sempre. I nutrizionisti inoltre consigliano di fare attenzione al sale; una pizza Large infatti contiene fino a 7 grammi di sale, più della soglia massima raccomanda dall’Organizzazione mondiale della sanità che è di 5 grammi al giorno.
Da diversi studi emerge inoltre che un grande alleato per mitigare l’impatto glicemico della farina raffinata sia la verdura.
Infatti gli esperti consigliano di ordinare un’insalata, oppure un contorno di spinaci o zucchine. Un’altra possibilità è quella di inserire la verdura direttamente sulla pizza. Si può optare dunque per una classica pizza con i funghi, oppure farci sorprendere dal pizzaiolo, che sceglierà per noi delle ottime verdure di stagione da aggiungere alla nostra pizza. Importante inoltre alternare i cereali che compongono l’impasto della nostra pizza, e dunque spesso preferire farine integrali, ricche di fibre e in grado di ridurre l’assorbimento degli zuccheri durante la digestione.
Ognuno dunque potrà scegliere la taglia che più gli si addice, senza esagerare certo, ma senza sentirsi in colpa se si fa uno strappo alla regola dalla dieta ferrea che spesso precede la prova costume. Se il cibo infatti è sempre un piacere, la pizza allora è il piacere dei piaceri. E cosa c’è di meglio che abbandonarsi al piacere dopo una settimana impegnativa e stressante? L’invito dunque è quello di gioire e godere del piatto più famoso al mondo, scegliendone la forma e la quantità più in linea con le nostre esigenze, la nostra età e anche i nostri desideri.

Una volta analizzate taglie e apporti calorici della pizza, non ci resta che indagare sulla forma.
La pizza nasce tonda; certo negli anni ha subito modifiche e rimaneggiamenti, diventando all’occorrenza anche squadrata o rettangolare, al taglio o a portafoglio, triangolo o quadratino. Insomma la pizza è malleabile e ha la grande capacità di adattarsi a situazioni, ambienti ed esigenze sempre diverse.
Come dicevamo però, la sua forma originaria è quella del cerchio.
Viene quindi spontaneo domandarsi come mai il cartone della pizza sia invece quadrato.
Ci sono diverse risposte a questa domanda che avrà attanagliato chiunque almeno una volta nella vita.
Innanzitutto, impilare cartoni quadrati è più semplice di immagazzinare o impilare cartoni rotondi. Inoltre nell’immagazzinaggio questi occuperebbero molto più spazio di quelli quadrati. Un’altra motivazione è quella delle pizze differenti, infatti per quanto ogni pizzaiolo si sforzi di creare il cerchio perfetto, non esistono pizze tutte della stessa precisa dimensione e grandezza. Quindi dei cartoni rotondi renderebbero più difficile depositare il prodotto finale al loro interno. I cartoni quadrati inoltre sono importanti per la riduzione degli sprechi, infatti per realizzare un cartone tondo servirebbero 2 fogli di carta, contro il solo foglio di carta necessario invece per realizzare la versione quadrata.
La forma del cartone quadrata è quindi estremamente funzionale ai fini dello stoccaggio, del risparmio e del contenimento ottimale.
I cartoni di pizza inoltre devono ormai rispettare diversi criteri in fatto di composizione: devono essere riciclabili, o meglio compostabili, e tenere bene l’umidità, quindi non trattenerla troppo per evitare sfaldamenti non appena la pizza viene poggiata all’interno.
Fondamentali inoltre sono i fori laterali, che permettono ai fumi prodotti dalla pizza calda, di fuoriuscire evitando così un eccesso di umidità all’interno del cartone. Altro punto fondamentale è che all’interno del cartone non devono essere presenti disegni o decorazioni effettuate con colori. Questi andrebbero a finire a contatto con i cibi, il che non sarebbe buono da un punto di vista igienico.
Al giorno d’oggi, creare un cartone esteticamente gradevole, in linea con la natura e le esigenze del pianeta e performante dal punto di vista qualitativo è fondamentale. Ma possiamo dire che i cartoni della pizza sono assolutamente al passo con i tempi. Tra misure, forme, taglie e curiosità, la regina però è sempre la pizza, che a prescindere dalla circonferenza e dagli apporti calorici riesce sempre ad emozionare, quando è di qualità e viene fatta col cuore.

Articolo tratto da Pizza&core collection n 117

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