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L’importanza della schiuma

Meno gas nello stomaco, più piacere a tavola

ragazzi-ristorante.jpgNon di rado in un locale pubblico si sente ordinare una birra “senza schiuma”. Il motivo di questa profanazione ideologica è figlia della generica convinzione che “più schiuma mi danno meno birra io bevo”. Un abbondante cappello di schiuma in un bicchiere di birra è considerato un mascherato e quasi truffaldino tentativo da parte dell’esercente di spillare una minor quantità di prodotto. Non è così. La schiuma che vediamo si chiama anidride carbonica e non consigliamo di berla. La sua funzione è di preservare la birra dall’ossidazione, di mantenerne la temperatura e di evitare che corpi estranei si tuffino nella bevanda maltata. Del resto l’anidride carbonica può “nascondersi” nella birra se non è spillata correttamente, con il risultato di finire nel nostro stomaco. Il guaio è che i gas si spillatura.jpgdilatano all’aumentare della temperatura e se l’anidride carbonica entra a circa 5 gradi nel nostro corpo (e noi sappiamo che la temperatura corporea umana è di 36/37 gradi) abbiamo un risultato poco piacevole. Qual è?: L’anidride carbonica si dilata e tutti dicono poi che “la birra gonfia”, mentre invece lo stomaco s’ingrossa solo se la bevanda è spillata male. La conseguenza di questo gonfiore è il cosiddetto “effetto Fantozzi” (e qui ci può scappare un giusto sorriso), ossia un’eruttazione sgradevole e volgare.
Cosa succede poi quando il locale in questione è anche pizzeria?
La Birra è da sempre stata definita pane liquido e come per la pizza, anche nella birra troviamo presenza di lievito, il quale aiuta ad aumentare quel senso di gonfiore e soprattutto di sazietà. Spesso accade che il cliente si alza da tavola dopo aver consumato solo una birra e magari neanche finito la pizza (non per la sua non bontà, ma solo per il senso di sazietà sopravvenuto troppo in fretta). Vi possiamo provare con dati alla mano e sperimentazioni in anni e anni di corsi per gestori, che nei locali (soprattutto pizzerie) laddove viene effettuato un corretto servizio di spillatura il cliente consuma sicuramente una birra nell’attesa della pizza e una durante, e molto volte non sentendo il senso di sazietà, è pronto ad ordinare anche il dolce. Il cliente torna a casa soddisfatto (e in pace con il suo stomaco) e il gestore è riuscito a far apprezzare al meglio sia il suo prodotto pizza che il suo prodottto birra (e anche lo scontrino esulta).
Datemi retta: due dita di schiuma vi concilieranno con la birra e con il prossimo. Meditate gente! Meditate!


24/01/2013

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