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Un viaggio alla scoperta del Luppolo

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Germania e Stati Uniti rappresentano probabilmente i due estremi del mondo della birra, per storia, cultura, tradizione e tecniche produttive. Questo almeno fino al 1978, quando Charlie Papazian, fondatore e punto di riferimento del movimento Craft americano, inserì tra le regole produttive dei birrai americani un passaggio del Reinheitsgebot del 1516: la birra deve essere prodotta con acqua, malto e luppolo.
Non è un caso dunque che, sull’onda della Craft Beer Revolution, gli Stati Uniti divennero leader mondiali insieme alla Germania, nella produzione, ricerca e innovazione del luppolo. Oggi, oltre il 60% del luppolo viene coltivato in due regioni: l’Hallertau, in Baviera, e la Yakima Valley, negli Stati Uniti.
L’Hallertau è la culla del luppolo, qui, nel 736, venne per la prima volta raccolto e usato nella produzione brassicola. Si tratta di una piccola regione di appena 2400 km2 nel cuore della Baviera. Al suo interno, vi è la più estesa piantagione di luppolo al mondo: ben 178 km2 ininterrotti. Secondo le stime, in questa regione viene coltivato circa il 32% del fabbisogno mondiale di luppolo.
Il Hopfenforschungszentrum Hüll, centro di ricerche sul luppolo dell’Hallertau, ha scoperto negli ultimi anni alcune delle più interessanti varietà di luppolo, come Hallertauer Magnum, Hallertauer Taurus, Herkules, Saphir e i più recenti Polaris, Hüll Melon e Mandarina Bavaria.
La Yakima Valley è divenuta in breve tempo il centro della produzione di luppolo americano. Si tratta di una regione a sud dello stato di Washington, che prende il nome dal fiume che la attraversa e dalla tribù indigena Yakama, originaria del luogo. In questa regione viene coltivato il 75% del luppolo prodotto negli Stati Uniti.
In questa regione sono stati codificati alcune delle varietà di luppolo più usate dal movimento Craft internazionale, come Cascade, Centennial, Citra e Mosaic.
mastro-birraio-qba-2.jpgIn entrambe le regioni - dunque - il luppolo riveste un’importanza fondamentale e questo è testimoniato dal fatto che tutti i birrifici che producono qualità lo acquistano soprattutto nelle piantagioni situate in queste due aree geografiche, dichiarando spesso le tipologie utilizzate in etichetta.
Sia BraufactuM che Firestone Walker appartengono a questa categoria e infatti dichiarano con precisione i luppoli usati nelle loro ricette.
BraufactuM Colonia è luppolata a freddo con il Saphir luppolo aromatico con note speziate e di mandarino.
BraufactuM Palor deve le sue note principali al Polaris, sviluppato dal Centro Ricerche Hüll nel 2012 e caratterizzato dalle sue forti note di menta.
BraufactuM Progusta deve i suoi aromi soprattutto al Citra, luppolo aromatico con un alto livello di alfa acidi, conosciuto per dare alla birra un tipico aroma di frutti tropicali come lime e frutto della passione.
BraufactuM Yakeros è caratterizzato invece dall’HBC 431, sviluppato dalla Hop Breeding Company e ancora in fase sperimentale. Ha una complessa gamma di aromi fruttati ed erbacei con note spiccate di pesca e frutti tropicali.
BraufactuM Indra è una delle prime Weizen ad essere luppolata a freddo con il Cascade, il luppolo della Yakima Valley più usato per le India Pale Ale.
Firestone Walker Pale 31 unisce la fermentazione in botte, tecnica tipicamente inglese, oggi usata solamente da due birrifici al mondo, con una miscela di luppoli della Yakima Valley come Centennial, Chinook e Cascade.
Firestone Walker Union Jack è una classica American IPA luppolata con una miscela di ben 7 diverse varietà di luppolo, uno dall’Hallertau, il Magnum, e gli altri dalla Yakima Valley: Cascade, Centennial, Amarillo, Citra, Chinook e Simcoe.
Firestone Walker Easy Jack deve le sue origini ad un viaggio nell’Hallertau di Matt Brynildson. Il Mastro Birraio ha infatti scelto il Bavarian Mandarina e l’Hallertäu Melon per rendere unica la sua prima Session IPA.
Tra le birre che fanno del luppolo il loro elemento dominante non può passare inosservata una delle ultime creazioni di Firestone Walker. Luponic Distortion è una birra straordinariamente unica: ogni 90 giorni viene cambiata la miscela dei luppoli alla ricetta, pur mantenendo le stesse caratteristiche tecniche. Il risultato è una birra sempre nuova con profumi e aromi che vanno dall’agrumato al citrico, dall’erbaceo al pompelmo rosa, a seconda dei luppoli selezionati per l’occasione.

 

Dal 23 novembre vi aspettiamo in oltre 50 locali in tutta Italia per celebrare con Firestone Walker la seconda tappa di “Hops On Tour”!

Per maggiori informazioni, continua a seguirci sui social @QualityBeerAcademy e su www.qualitybeeracademy.it

 

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15/12/2017

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