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Con Nastro Azzurro una birra virtuale per spingere il rilancio di locali e pizzerie

Il brand della premium vuole rilanciare il settore delle piccole e medie imprese della ristorazione e invita il pubblico a fare la sua parte donando sulla piattaforma di crowdfunding Eppela

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Incontrarsi con amici e bere una birra non è ancora possibile, a causa delle misure restrittive imposte dall’emergenza Covid-19. Tuttavia, si può invece offrire una “birra virtuale” per contribuire al rilancio di un settore, quello delle piccole e medie imprese della ristorazione, che sta accusando fortemente le conseguenze delle chiusure imposte per contenere il contagio. A lanciare l’iniziativa, Nastro Azzurro, che ha deciso di avviare una campagna di crowdfunding, per creare un fondo straordinario che supporti la ripartenza delle attività del segmento (bar, locali, pizzerie).nastro-azzurro-2.jpg

Al motto di #Unabirraperdomani, il brand esorta tutti a fare la propria parte, scommettendo su uno strumento, quello della raccolta fondi dal basso, che ha già dimostrato in passato di poter essere volano di sogni e ambizioni (il riferimento va ai molti progetti finanziati nei diversi round di Nastro Azzurro Crowd). In questo caso invece, in gioco c’è la sopravvivenza di locali e posti di lavoro.

Donare è facile: ancora una volta Nastro Azzurro ha scelto la piattaforma Eppela, per raccogliere i contributi “popolari”. La donazione minima parte da tre euro: è come offrire una birra a un amico e naturalmente si può rilanciare. Nastro Azzurro, per ogni singola donazione, contribuirà per la stessa cifra, di fatto raddoppiando l’importo (il contributo iniziale del brand si attesta a 250mila euro). Il ricavato dell’iniziativa andrà ai lavoratori delle imprese del settore, grazie alla collaborazione con Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). L’emergenza non durerà per sempre, ma una spinta per ripartire servirà perché è chiaro che l’inattività (al netto del food delivery) ha un suo prezzo. L’obiettivo di raccolta è fissato a quota 500mila euro.

L’iniziativa #Unabirraperdomani è quindi uno stimolo a pensare al dopo, un gesto che in questo momento riesce difficile a tutti ma è necessario. Un’indagine Fipe sull’impatto del coronavirus sulle attività di ristorazione, che pure risaliva ancora ai primi giorni di marzo,  rivelava il forte impatto del fenomeno coronavirus sulle diverse attività, con ripercussioni negative per la maggior parte delle imprese sondate, grazie a un mix combinato di fattori – flessione della clientela, cancellazione di prenotazioni, meno eventi, meno turisti e clientela locale- che già deprimeva fortemente il fatturato (con una flessione superiore al 30% per oltre il 57 per cento dei ristoratori, secondo Fipe). Oltre il 70% all’epoca, non riteneva possibile che la situazione si normalizzasse entro Pasqua. E non erano ancora arrivati i giorni più bui.

A differenza di altre campagne di crowdfunding, la ricompensa di #Unabirraperdomani è simbolica ma rappresenta una ulteriore spinta a finanziare il rilancio: a offerta ricevuta si riceve un emojì dedicato all’iniziativa. Condividendolo sui social, con il relativo hashtag e uno screenshot della donazione, si potrà spingere gli amici a fare la propria parte, innescando quella dinamica da social challenge che si rivela virtuosa quando si tratta di convogliare energie per raggiungere un traguardo.

 

guarda qui il video https://youtu.be/oWkakdP3Yo8

 

fonte e foto: www.wired.it


02/04/2020

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