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L’evento dell’anno: gli chef stellati alle prese con il piatto più popolare
La Grande Pizza (nome che omaggia il film che ha riportato il premio Oscar in Italia) è un calendario di eventi che vedranno alternarsi, nell’insolita veste di piazzaioli per una sera, alcuni tra i migliori chef italiani, la maggior parte dei quali premiati con le celebri Stelle assegnate dalla guida Michelin.
Acclamati professionisti dei fornelli che per una volta abbandoneranno le loro prestigiose creazioni con il compito di rivisitare alcune pizze tradizionali, fra cui la classica Margherita, oltre a dar vita a due libere interpretazioni della pizza, fino a formare un piccolo menù “stellare” introvabile altrove.
Ogni chef avrà tempo e modo di spiegare il personale rapporto e soprattutto l’approccio con la pizza, raccontando l’esperienza per dare motivazione alla scelta degli ingredienti scelti per mettere la propria firma su pizze a dir poco uniche.
A questo, si aggiungono per ogni serata i Fritti di Pasquale e Gaetano Torrente, signori assoluti dell’autentica tradizione della “cuopperia” napoletana, che dopo Eataly hanno di recente creato un progetto di loro fritti espressamente per 480°GRADI, nuovo brand che a breve sostituirà il marchio Gennaro Esposito.
Le serate andranno in scena presso la Pizzeria 480°GRADI - Bra (Gennaro Esposito – Bra), locale divenuto ormai celebre in tutta la provincia di Cuneo - e non solo - e tappa obbligata per i tanti cultori della vera pizza napoletana. Una popolarità resa possibile dall’impegno di Roberto Noia, infaticabile a.d. e vero motore propulsivo di Granda Food, e dal lavoro di Davide Finotti, giovane pizzaiolo di origini torinesi entrato nell’elenco dei professionisti iscritti all’AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana).
I PRIMI TRE EVENTI IN DETTAGLIO
Martedi 15 marzo
Chef Alessandro Boglione (1 stella Michelin)
Martedi 5 aprile
Chef Ugo Alciati (1 stella Michelin)
Ristorante Guido - Fontanafredda
Martedi 26 aprile
Chef Stefano Borra (1 stella Michelin)
Ristorante Vo - Torino
I PROFILI DEGLI CHEF
ALESSANDRO BOGLIONE
Forse i bambini, ancor prima di nascere, hanno due grandi sogni: capitare in una famiglia di industriali del giocattolo o di pasticceri.
Alessandro è stato accontentato, visto che proprio nel caffè-pasticceria di famiglia muove i primi passi e diventa grande, capendo che da quell’universo faticoso ma affascinante, in qualche modo, non ne uscirà mai. Nel 2000, dopo aver imparato tutto quello che c’era da imparare, si stacca dalla pasticceria per guidare il Ristorante AB+, a Torino. Non è che l’inizio di un viaggio che lo porterà attraverso le cucine di prestigiosi locali in Italia, Germania e Spagna.
Quanto basta per catapultare Alessandro ai prestigiosi fornelli del Castello di Grinzane Cavour, che gli valgono l’ambita stella Michelin e perfino in televisione, dove diventa volto de La Prova del Cuoco di Rai 1.
UGO ALCIATI
Ristorante Guido – Villa Contessa Rosa, Tenute di Fontanafredda. Executive chef di Eataly
www.guidoristorante.it.
La stella, prima ancora di Michelin, gliel’ha cucita addosso il destino, facendolo crescere e giocare nelle prestigiose cucine di Guido da Costigliole: un locale fra i più celebrati d’Italia, che quand’era piccolo Ugo vede soltanto come un posto animato e divertente, ma già a nove anni cambia di colpo la prospettiva al futuro: sale su uno sgabello e prepara la sua prima meringa, senza più smettere. È papà Guido a intravedere la strada, intuendo che per i suoi tre figli - Piero, Ugo e Andrea - la ristorazione sarà per sempre sinonimo di mestiere, passione e soprattutto famiglia.
Ciò che era scritto nel destino oggi è la realtà di Ugo Alciati, che oltre al ristorante Guido ha ideato “Lait”, una catena di oltre venti gelaterie aperte in ogni angolo del mondo, da Chicago a Dubai, diventando Ambassador di Expo 2015 e per finire incluso fra i 40 chef più importanti d’Italia dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, per la creazione del “Food Act”.
STEFANO BORRA
Ristorante Il Vo - via A. Provana 3/D, Torino
www.ristorantevo.it
C’erano i tribunali, nel suo futuro: almeno questo avrebbe desiderato la sua famiglia, dove il mestiere di avvocato è di casa da sempre. Stefano ci prova, perché fa parte del bagaglio di doveri di un figlio: si iscrive a Giurisprudenza, ma c’è poco da fare, quel che ha in mente passa altrove, dalla cucina. Si libera di libri e codici, ma soprattutto di un futuro che non sentiva suo, fa le valigie e parte con destinazione Francia, il punto esatto in cui la passione inizia a trasformarsi in mestiere. Studia per tre anni all’Each (Ecole des Arts Culinaires et de l’Hotellerie) di Paul Bocuse, una vera leggenda della cucina mondiale, poi passa alla pratica, facendo esperienza all’Auberge la Feniere, in Provenza, a La Pyramide di Vienne e per finire a Parigi, allo storico Laperouse, il ristorante preferito da Victor Hugo, Guy de Maupassant e Alexandre Dumas.
Cinque anni più tardi torna a Torino, la sua città, prestando una capacità ormai fuori dal comune al ristorante dell’Hotel Le Meridien e quindi al La Pista, suggestivo locale sui tetti del complesso dell’ex stabilimento del Lingotto. Nel 2007 apre il Vo, il suo ristorante, nel cuore di Torino, e due anni dopo arriva la stella Michelin.
08/03/2016
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